martedì 25 novembre 2025

Capo d'Orlando, cittadinanza onoraria a Franca Viola

Il Consiglio comunale di Capo d’Orlando, nella seduta di ieri, ha approvato il conferimento della cittadinanza onoraria a Franca Viola, figura simbolo dell’emancipazione femminile e della lotta contro la violenza sulle donne. Si tratta di un riconoscimento di straordinario valore civile, proposto formalmente dal gruppo di donne “Mai Più Sole”, attivo su tutto il territorio provinciale nella promozione della cultura del rispetto, della parità di genere e nel contrasto a ogni forma di violenza e discriminazione. A firmare l’atto sono state Rosetta Casella, Cinzia Conti Nibali, Cinzia Cortolillo, Giuseppa Cavolo, Linda Fregapane, Donatella Ingrillì, Elvira Rigoli, Daniela Trifilò e Maria Mansueto, componenti del gruppo “Mai Più Sole”, già protagonista negli anni scorsi di numerose iniziative di sensibilizzazione e prevenzione sul territorio. La proposta è stata presentata in vista del 25 novembre 2025, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’ONU nel 1999, e giunge in un contesto nazionale ancora segnato da dati allarmanti. Nel documento portato all’attenzione del Consiglio, le proponenti richiamano infatti oltre 70 femminicidi già registrati in Italia nel 2025, con 62 tentativi e una incidenza siciliana pari al 6,7%, un aumento del 70,6% degli ammonimenti delle autorità rispetto all’anno precedente, la crescita dei cosiddetti reati sentinella (atti persecutori, minacce, maltrattamenti), i dati Istat diffusi il 25 settembre 2025, secondo cui la violenza fisica rappresenta la forma più diffusa di maltrattamento (39,8%), seguita da quella psicologica (33,8%) e da quella economica (806 segnalazioni) ed il fatto che la maggior parte delle violenze avviene in ambito domestico (68,7%) e che il 75% delle vittime non denuncia per paura. Un quadro che, secondo le promotrici, conferma l’urgenza di iniziative istituzionali forti, capaci di incarnare un messaggio sociale chiaro: la violenza non è un fatto privato ma una ferita collettiva che riguarda l’intera comunità. Nel loro documento, le donne di “Mai Più Sole” ricordano la storia esemplare di Franca Viola, che nel 1965 – allora appena 17enne – fu la prima donna in Italia a rifiutare il “matrimonio riparatore”, opponendosi da sola alla cultura patriarcale, alla mafia e a una legislazione che negava dignità e tutela alle vittime di violenza sessuale. La sua scelta, dopo il rapimento e lo stupro subiti, scosse l’opinione pubblica e contribuì a avviare un cambiamento sociale e politico culminato nel 1981 con l’abrogazione dell’articolo 544 del Codice Penale, che permetteva l’estinzione del reato attraverso il matrimonio. La proposta del gruppo sottolinea come Franca Viola rappresenti ancora oggi un esempio di coraggio, dignità e forza morale, la dimostrazione che i diritti sanciti dalla Costituzione vanno difesi concretamente ed un riferimento nel contrasto a violenze, discriminazioni e femminicidi.

Fonte: https://98zero.com/1590159-capo-dorlando-approvata-dal-consiglio-la-cittadinanza-onoraria-a-franca-viola/amp

domenica 19 novembre 2017

Franca Viola e il marito ricevono la benedizione da Papa Francesco

Franca Viola e il marito Giuseppe Ruisi hanno ricevuto la benedizione da Papa Francesco. Nell'articolo del Giornale di Sicilia i dettagli sull'incontro in Vaticano.


domenica 12 giugno 2016

La storia di Franca Viola da Wikipedia

Biografia

Origini

Francesca Viola, detta Franca era figlia di una coppia di coltivatori diretti e, all’età di quindici anni, con il consenso dei genitori si fidanzò con Filippo Melodia, nipote del mafioso Vincenzo Rimi e membro di una famiglia benestante. Tuttavia in quel periodo Melodia venne arrestato per furto ed appartenenza ad una banda mafiosa e ciò indusse il padre di Franca, Bernardo Viola, a rompere il fidanzamento; per queste ragioni, la famiglia Viola fu soggetta ad una serie di violente minacce ed intimidazioni: il loro vigneto venne distrutto, il casolare annesso bruciato e Bernardo Viola addirittura minacciato con unapistola al grido di “chista è chidda che scaccerà la testa a vossia” ma tutto ciò non cambiò la sua decisione.

giovedì 10 marzo 2016

Franca Viola parla ai giovani studenti di Alcamo

Era presente anche Franca Viola, al Centro congressi Marconi tra i partecipanti al convegno con gli studenti alcamesi, organizzato con il Centro Pio La Torre, per celebrare la Giornata internazionale della Donna.

mercoledì 25 novembre 2015

Intervista a Franca Viola: "Servono leggi più severe per difendere le donne"

Intervista al Giornale di Sicilia del 25 novembre 2015. Per avere la pagina dell'articolo scrivere a vescovoriccardo@gmail.com

«Servono leggi più severe e maggiore assistenza e protezione per le donne. Bisogna convincerle a denunciare ma poi non vanno lasciate sole. Il mondo è cambiato, oggi viviamo in una società migliore, ma possiamo fare ancora molto». Franca Viola conosce bene il dolore delle donne vittime di violenza. Lo conosce nei particolari: il bisogno di aiuto, il senso di solitudine, la necessità di essere protette. Lei, che cinquant’anni fa ad Alcamo, nel Trapanese, venne rapita ancora diassettenne, col suo no al matrimonio con il suo aguzzino ha contribuito a salvare intere generazioni: prima bastava sposare il proprio stupratore per estinguere la pena, ma lei, Franca, con l’aiuto della famiglia e con la forza dell’amore per un altro uomo, ebbe il coraggio di rifiutare la proposta di «matrimonio riparatore» previsto dal codice penale. La reazione dell’opinione pubblica fu enorme e portò, nel 1981, all’abolizione di quella assurda legge. Oggi, nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne istituita dall’Onu nel 1999, Franca Viola chiede che lo Stato intervenga con pene più severe.