Cittadinanza onoraria a Franca Viola, giovane donna che si ribellò al matrimonio riparatore in Sicilia. La cerimonia è fissata al teatro l'Idea alle 19,30. Previsti gli interventi della responsabile sportello antiviolenza alla donne Erina Salomone e della giornalista Rai, Silvana Polizzi. Sarà anche presentato un video documentario sulla storia di Franca
Viola. Appena diciassettenne, Franca Viola, dopo avere rifiutato le avances di un innamorato, il 26 dicembre 1965, viene rapita mentre si trova nella sua casa di Alcamo. Filippo Melodia, rampollo della famiglia mafiosa dei Rimi, la tiene segregata e la violenta. L'epilogo sarebbe stato il matrimonio riparatore, previsto dalla legge italiana come "ristoro" in caso di violenza sessuale. Il padre di Franca finge di accettare un accordo per liberare la figlia, avvisa i carabinieri e fa arrestare Melodia. Franca
Viola non volle in alcun modo acconsentire alle nozze previste , creando un precedente seguito da molte donne. È così che diventa un'icona del movimento femminista italiano. La legge che sarà modificata solo nel 1981, con la cancellazione del matrimonio riparatore in caso di violenza sessuale. Lo scorso 8 marzo, nel corso della cerimonia al Quirinale in occasione della festa delle donne, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha premiato Franca Viola, perché con il suo coraggio portò all'abolizione della legge grazie alla quale bastava sposare lo stupratore per estinguere il reato. Franca Viola, ha ricevuto dal capo dello Stato l'onorificenza di Grande ufficiale dell'ordine al merito della Repubblica. "Devo ringraziare mio padre che mi ha sostenuta e mio marito che mi ha sposata pur sapendo di essere in pericolo di vita", ha detto Franca Viola, ricevendo il riconoscimento. Questa sera, il primo cittadino Leo Ciaccio, conferirà a Franca Viola la cittadinanza onoraria. Ne spiega le ragioni. «La signora Viola, con il suo coraggioso gesto di rifiuto del "matrimonio riparatorio", ha segnato una tappa fondamentale nella storia dell'emancipazione delle donne. Merita di diventare cittadina onoraria della nostra città». «La signora Franca Viola è legata alla nostra città da lungo tempo sia per relazioni parentali che per frequentazioni amicali» - spiega Antonella Maggio, consigliere di maggioranza. Mentre Calogera Abruzzo, capogruppo di minoranza, si dichiara "lieta della cittadinanza onoraria concessa a questa donna coraggiosa e tenace". Grande consenso alla cittadinanza onoraria di Sambuca a Franca Viola arriva anche dalle donne della provincia impegnate a livello istituzionale. «Il nome di Franca Viola evoca il femminismo, la rivoluzione culturale, il senso di libertà - ha detto il vice sindaco di Naro, Lidia Mirabile - . Una storia la sua che è la summa della Sicilia degli anni '60: maschilista, intrisa della prepotenza degli uomini d'onore in cui la parola ribellione non poteva sussurrarsi neanche sottovoce. Il suo coraggio di dire "no" al matrimonio riparatore ha determinato un'inversione di tendenza. Un riconoscimento meritato per aver rappresentato con coraggio e con determinazione la ribellione alla violenza delle donne siciliane e del mondo». «È stata una pietra miliare nel difendere i diritti delle donne - ha detto il sindaco di Siculiana, Mariella Bruno -. Io ero ragazzina quando arrivò questa notizia. Lei è stata all'avanguardia: ha saputo dire no, nonostante il contesto culturale e sociale».
Giornale di Sicilia del 29 giugno 2014, articolo di Concetta Rizzo
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